A fine 2024 il bilancio imprenditoriale salentino si chiude con un saldo positivo di 744 imprese in più, alle 4.291 iscrizioni di nuove attività economiche si sono contrapposte 3.547 cessazioni , con un tasso di crescita dello stock imprenditoriale pari a 0,98%. Pur avendo registrato un tasso di crescita positivo, non è tutto oro quel che riluce, perché le dinamiche imprenditoriale della struttura produttiva salentina evidenzia un calo di “vivacità”; il tasso di crescita registrato è uno dei più contenuti nell’arco dell’ultimo decennio, basti pensare che anche durante il periodo Covid si sono registrati tassi di crescita più consistenti. Il rallentamento della crescita imprenditoriale riguarda l’intero paese che mediamente registra una crescita dello 0,62%; si osserva, inoltre, un altro segnale della denatalità imprenditoriale, quello delle culle vuote, aumenta infatti il numero dei comuni che non registrano nemmeno l’apertura di un’attività: basti pensare che a crescita zero nel 2024 sono stati censiti 478 comuni, contro i 374 di dieci anni prima e i 212 del 2004.
La provincia di Lecce e le altre province pugliesi, però non sono interessate da questo aspetto: scorrendo la classifica provinciale stilata secondo il tasso di crescita, si osserva che la provincia salentina (+0,98%) si colloca nella parte alta della graduatoria (quattordicesima posizione), preceduta da Bari che registra un tasso pari a +1,20% e Brindisi (1,10%), mentre la provincia di Foggia (0,79%) e Taranto (0,52%) si collocano in ogni caso nella prima metà della graduatoria