Nel primo trimestre 2024, ad eccezione per il Centro, l’export italiano registra una dinamica congiunturale negativa per tutte le ripartizioni territoriali, seppure con intensità diverse. Su base annua, la flessione dell’export riguarda le ripartizioni del Nord-est (-2,4%), del Nord-ovest (-3,4%) e del Centro che registra una decisa contrazione (-10,4%). Si rileva una crescita marcata per le Isole (+8,9%) e relativamente più contenuta per il Sud (+4,3%). Nei primi tre mesi del 2024, le flessioni tendenziali più marcate delle esportazioni riguardano le Marche (-55,5%), la Basilicata (-35,3%) e Liguria (-14,7%); mentre le regioni più dinamiche all’export sono Calabria (+26,9%), Molise (+22,2%), Abruzzo (+12,4%) e Campania (+9,6%).
La Puglia registra complessivamente una flessione del -5,1%, flessione causata dalla performance delle province di Taranto (-31,5%), Foggia (-18,8%) e Brindisi (-2,3%). La provincia di Lecce ha realizzato, invece, nei primi tre mesi dell’anno una variazione positiva pari a + 26,6%, seguita dalla provincia di Barletta-Andria e Trani (+1,6%) e da quella di Bari (+1,1%). Tutte le province pugliesi registrano saldi negativi, ad eccezione della provincia salentina che registra un saldo positivo di oltre 98 milioni di euro. Circa il 60% delle esportazioni leccesi è costituito da macchinari e apparecchiature, settore trainante dell’export salentino, per un volume di vendite pari a 147 milioni di euro, segue il calzaturiero con 28,4 milioni di vendite estere e una leggera flessione del 2%. Anche il comparto dell’abbigliamento, con oltre 12 milioni di vendite estere registra un incremento del 14,1%. Il comparto dei prodotti alimentari con un export di 10,6 mln ha registrato un aumento del 34% nei primi tre mesi dell’anno, mentre un incremento del 20,6% ha registrato l’export dei prodotti agricoli. I prodotti alimentari sono, in particolare, prodotti da forno (3,5 mln di euro), carne e prodotti a base di carne (1,4 mln) e olio (1,3 mln).